COPYRIGHT: NO A UNA RIFORMA CHE INGESSI L’INNOVAZIONE

Roma, 11/9/2018 - “E’ preoccupante che il dibattito sul copyright, di cui leggiamo abbondantemente sulla stampa si sia polarizzato al punto da far sembrare il tema una sfida all’ok corral tra produttori di contenuti, i buoni,  e le grandi piattaforme digitali, i cattivi, portatori di pirateria, sfruttamento, arricchimento illecito. Va detto chiaramente che questo approccio è del tutto inaccettabile e fuorviante. E molto rischioso. Mettiamo dunque da parte fake news e toni strumentalmente emotivi. La tutela del diritto è un valore indiscusso, tanto più nell’economia digitale che produce e diffonde contenuti come mai prima. E la filiera dell’industria digitale si è sempre impegnata al massimo contro la pirateria sul web collaborando al massimo con l’Autorità” E netta la posizione del presidente di Confindustria Digitale Elio Catania, in merito ai termini del dibattito che sta precedendo il voto di domani del Parlamento Ue sulla riforma del diritto d’autore.

“Va sottolineato – continua Catania -  che la riforma europea del copyright è un passaggio cruciale della costruzione di un mercato digitale europeo, destinata ad avere un impatto decisivo sul futuro dell’economia in Ue e sulla sua competitività. Proprio per questo bisogna evitare una norma che generi un quadro giuridico confuso, con iter poco chiari e pesanti ambiguità su obblighi e responsabilità dei diversi attori. Criticità queste presenti nel testo votato il 5 luglio scorso, tanto da indurre il Parlamento Ue a rinviare la discussione per una più approfondita riflessione.  Il mondo digitale è, infatti, molto più ampio e variegato del contesto limitato ai soli editori tradizionali, da cui appare chiaro abbia preso le mosse la proposta di direttiva. Per questo  anche le regole, il modo di farle e di concepirle devono cambiare per essere efficaci senza ostacolare l’innovazione, tanto più quelle a tutela del diritto d’autore”.

“Se domani – conclude il presidente di Confindustria Digitale - il Parlamento europeo sarà in grado di far nascere una proposta di direttiva capace di riflettere gli interessi di tutti gli stakeholder – consumatori, titolari dei diritti, titolari dei servizi intermediari senza confondere i ruoli,  generando regole semplici e chiare, in grado di accogliere in modo flessibile l’evoluzione del digitale, adottare soluzioni innovative per la tutela del diritto d’autore e creare ambienti collaborativi che già oggi sul mercato dimostrano di poter soddisfare esigenze diverse, allora si sarà fatto senz’altro un importante passo avanti.  Se invece, come si evidenzia dai tanti pareri discordi emersi da diversi settori del Parlamento, rischia di confermarsi una norma unidirezionale, statica, ingessata, il rischio di penalizzare molti dei protagonisti emergenti dell’economia digitale, ridurre in modo indiscriminato l’accessibilità e la condivisione di contenuti in rete e quindi le potenzialità creative e di business sarà troppo alto. E allora in questo caso la mossa più saggia sarà un ulteriore giro di approfondimento senza pregiudizi e con una visione ampia dei diritti e delle opportunità”.

 

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