Agenda digitale: vera manovra per stimolare la crescita e consentire la riduzione delle tasse

Roma, 12/2/2013 - “L’attuazione in Italia dell’Agenda digitale rappresenta la vera manovra di politica economica,  in grado di determinare le condizioni strutturali per procedere alla riduzione delle tasse, mettere sotto controllo la spesa pubblica, semplificare e dare trasparenza alle procedure e ai risultati, offrire nuovi stimoli alla crescita dell’economia. Dopo il Decreto Crescita 2.0, che ha introdotto una serie di  misure importanti, ma parziali e da completare con i decreti attuattivi, ora è necessario dare al processo di digitalizzazione del Paese il valore di un progetto strategico, da sviluppare in parallelo per tempi e importanza politica alle manovre di risanamento del bilancio dello Stato. Si tratta di mettere in cantiere un vasto programma di cambiamento della Pa e dei suoi rapporti con i cittadini e le imprese, di alfabetizzazione digitale di quelle fasce della popolazione ancora escluse, di formazione dei lavoratori, di spinta verso l’Internet Economy. Per realizzare tutto ciò occorre un forte commitment politico da parte del futuro Governo, che assegni la responsabilità per l’Agenda digitale direttamente alla Presidenza del Consiglio, giacché sarà necessario non solo giungere a  un alto livello di coordinamento fra le amministrazioni e di razionalizzazione di processi, risorse e strutture, ma anche riuscire a superare le resistenze al cambiamento che si annidano negli apparati burocratici”. E questa, in sintesi, la posizione espressa da Stefano Parisi, presidente di Confindustria Digitale, in occasione dell’incontro “#Memorandum 2013” tenutosi oggi a Roma per iniziativa della Camera di Commercio di Roma e della Fondazione Formiche.

Confindustria Digitale in questi giorni di campagna elettorale è impegnata a sviluppare un confronto con i principali schieramenti politici sulla base di un documento - Agenda Digitale per lo sviluppo - incentrato su sei proposte d’intervento che  vanno dallo switch off digitale della Pubblica Amministrazione, allo sviluppo della domanda privata, dagli investimenti infrastrutturali all’evoluzione dell’ecosistema internet, dalla creazione di un vero mercato di Venture capital alla formazione dei lavoratori per il settore Ict. “Tutto il nostro progetto –ha spiegato Parisi- mira alla crescita, allo sviluppo e all'occupazione. Anche se al momento si sta parlando di altro in campagna elettorale, speriamo e chiediamo che l’Internet economy entri con un ruolo forte nei programmi politici".

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